QUALI SONO LE AZIONI INTRAPRESE DALLA MAISON CHANEL PER LOTTARE CONTRO LA CONTRAFFAZIONE?
La Maison CHANEL è fortemente impegnata nella lotta alla contraffazione e mobilita, in tutti i continenti, ingenti risorse interne e finanziarie. La Maison CHANEL continua a perseguire i contraffattori intraprendendo azioni legali e partecipa ampiamente alle campagne di sensibilizzazione al fine di informare i consumatori sui rischi a cui sono esposti.
La lotta alla contraffazione non si limita alla semplice protezione dell’immagine del nostro marchio: si tratta ovviamente di proteggere le nostre creazioni, ma anche i consumatori, indotti in errore sulla qualità di prodotti che possono inoltre presentare rischi per la salute.
Al fine di ridurre i rischi, la strategia di CHANEL si basa anche sul controllo di tutte le fasi di vita di un prodotto, dalla progettazione all’incontro con la clientela, e su una selezione molto rigorosa dei nostri partner di distribuzione che assicura ai nostri clienti di avere accesso a prodotti autentici.
In particolare, la Maison CHANEL conduce indagini, interventi e azioni legali contro tutti gli attori della filiera della contraffazione: fabbricanti, grossisti, dettaglianti, rivenditori, supporti logistici di stoccaggio o di pagamento.
Ovviamente la lotta avviene anche online, con azioni intraprese nei confronti delle piattaforme di vendita, dei siti di vendita diretta o ancora dei social network.
A tal fine, la Maison CHANEL si basa sulle legislazioni dei paesi in cui interviene poiché nella maggior parte di essi è infatti vietato fabbricare, distribuire o vendere prodotti contraffatti, e in alcuni è anche vietato possederne. La Maison CHANEL ha intrapreso così numerose azioni legali contro i contraffattori e lavora in stretta collaborazione con le forze di polizia e i servizi doganali che sono coinvolti da vicino in questa lotta.
La Maison CHANEL partecipa inoltre alle iniziative di informazione che mirano a sensibilizzare i consumatori sui rischi legati alla contraffazione, in particolare i danni alla salute, il finanziamento di attività illecite (terrorismo, crimine organizzato, vendita illecita di armi o di droga) e il lavoro infantile.